Tra le attività umane, la più inquinante è l’attività edilizia che è la maggiore responsabile delle emissioni di CO2 nell’atmosfera e, pertanto, contribuisce in larga misura al riscaldamento globale che sta minacciando la vita sul nostro pianeta.
L’umanità deve affrontare una sfida senza precedenti che la impegnerà per i prossimi 40 anni a curare la Terra, a preservare la natura con la stessa passione, lo stesso impegno, la stessa abilità con cui, in passato, è riuscita a dominarla.
E’ arrivato il momento per gli architetti di collocarsi in modo significativo in questa prospettiva di cambiamento di paradigma, di rivoluzione del pensiero, con una nuova consapevolezza del loro ruolo e delle loro responsabilità nella società; ma potranno farlo solo riconsiderando la sostanza, il processo e il proposito della loro educazione che ha a che fare, oggi, con i temi della sopravvivenza umana nel mondo del XXI secolo.
Educazione e progetto debbono diventare ecologici.

L'imperativo 2010 di Edward Mazria
A maggio 2005, in un discorso al Royal Architecture Institute Canadese, l’architetto americano Edward Mazria ha sfidato la comunità internazionale ad assumere la guida nella lotta contro i cambiamenti climatici. Il risultato immediato fu che, a giugno 2005, sedici tra le più importanti istituzioni nel campo dell’architettura mondiale firmarono la Dichiarazione di Las Vegas, con cui venne riconosciuta “la grande responsabilità che grava sulla professione dell’architetto a fare tutto il possibile per influenzare un’importante riduzione delle emissioni di carbonio che derivano dalla realizzazione e dal ciclo vitale dell’ambiente costruito”.
A febbraio 2007 l’architetto Edward Mazria ha lanciato sulla rete l’Imperativo 2010 e la Sfida 2030. (www.architecture2030.org).
Il primo riguarda il cambiamento dell’educazione -entro l’anno 2010: “l’alfabetizzazione ecologica deve diventare un principio centrale dell’educazione al progetto : una importante trasformazione della comunità accademica responsabile della progettazione, deve cominciare oggi.”
La seconda riguarda il cambiamento del progetto- a tutte le scale- per ridurre del 50% il livello delle emissioni di CO2 prodotto dall’attività edilizia- entro il 2030- per arrivare alla fatidica data del 2050, potendo prospettare alle nuove generazioni un futuro che possa essere una sorpresa invece che una minaccia. Al rispetto delle due scadenze cruciali del nostro secolo sono chiamati ad impegnarsi gli educatori, i professionisti, gli imprenditori, i tecnici, i produttori e gli amministratori che operano nel settore preposto alla costruzione dell’ambiente.

Articoli e interviste
Relazione di Ed Mazria alla Commissione Energia e Risorse Naturali del Senato degli Stati Uniti, marzo 2009 (video, min 38:30)
Intervista a Ed Mazria, in BLDG BLOG, gennaio 2007 (traduzione di Franca Bossalino)
Italia: il Rinascimento verde, in Forum "Pianificare, Progettare, Costruire, Abitare: Saperi e pratiche innovative per la sostenibilità sociale e ambientale in Trentino", Convegno a Mezzocorona, Trento, marzo 2005 (pdf)
It's the Architecture, Stupid!, da Solar Today, mag/giu 2003 (traduzione di Franca Bossalino)

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