UIA / UNESCO La Carta dell'Educazione dell'Architetto
Barcellona, aprile 1996
traduzione di Franca Bossalino


Noi, gli architetti, preoccupati dello sviluppo futuro dell’architettura in un mondo che cambia sempre più velocemente, crediamo che qualunque cosa che influenza il modo in cui l’ambiente costruito viene realizzato, usato, attrezzato, mantenuto e relazionato al paesaggio, appartiene al dominio dell’architetto.
Noi, essendo responsabili dell’educazione dei futuri architetti –un’educazione che li metta in grado di lavorare per uno sviluppo sostenibile in qualunque tradizione e cultura- dichiariamo:

Che la nuova era porterà con sé sfide serie e complesse che riguardano il degrado sociale e funzionale di molti insediamenti umani, caratterizzato dalla mancanza di alloggi e di servizi urbani per milioni di abitanti e dall’esclusione sempre crescente dell’architetto dai progetti che hanno un contenuto sociale. Pertanto è essenziale che i progetti e le ricerche fatte nelle istituzioni accademiche formulino nuove soluzioni sia per il presente che per il futuro.

1- Che l’architettura, la qualità degli edifici, il modo in cui si relazionano al loro intorno, il rispetto dell’ambiente naturale e dell’ambiente costruito come pure dell’eredità individuale e collettiva sono questioni di interesse pubblico.

2- Che, di conseguenza, è interesse del pubblico assicurarsi che gli architetti siano in grado di comprendere e dare espressione concreta ai bisogni degli individui, dei gruppi sociali e delle comunità e che riguardano la pianificazione dello spazio, l’organizzazione del progetto, la costruzione degli edifici e la conservazione e la valorizzazione della tradizione del costruire, la protezione dell’equilibrio ambientale e l’utilizzazione razionale delle risorse disponibili.

3- Che la varietà dei metodi di insegnamento e di formazione degli architetti costituisce una ricchezza culturale che dovrebbe essere preservata.

4- Che, tuttavia, è prudente creare una base comune per l’azione futura, non solo nei metodi pedagogici ma- con l’obiettivo di raggiungere un livello alto e adeguato- anche nei criteri che si dovrebbero stabilire per permettere ai vari paesi, alle scuole e alle organizzazioni professionali, di valutare e migliorare l’educazione che stiamo dando ai futuri architetti.

5- Che la crescente mobilità degli architetti tra i diversi paesi richiede il riconoscimento reciproco o la convalida di diplomi individuali, certificati e altre prove di una qualificazione formale.

6- Che il reciproco riconoscimento dei diplomi, attestati e altri documenti ufficiali che consentono di accedere alla pratica dell'architettura deve basarsi su criteri oggettivi che garantiscono che i titolari hanno ricevuto e mantenuto la formazione richiesta in questa carta.

7- Che la visione del mondo futuro, coltivata nelle scuole di architettura, dovrebbe includere i seguenti obiettivi:
- una qualità di vita decente per tutti gli abitanti degli insediamenti umani;
- un’ applicazione della tecnologia nel rispetto delle esigenze sociali, culturali, ed estetiche della popolazione;
- uno sviluppo ecologicamente equilibrato e sostenibile dell’ambiente costruito;
- un’ architettura che venga considerata come proprietà e responsabilità di tutti.

EDUCAZIONE E OBIETTIVI

Poiché l’architettura nasce in un campo di tensioni tra ragione, emozione e intuizione, l’educazione architettonica dovrebbe essere considerata come la manifestazione della capacità di concettualizzare, coordinare ed eseguire l’idea del costruire radicata nella tradizione umana.

1. L’Architettura è un’area interdisciplinare che comprende: le scienze umane, le scienze sociali, le scienze fisiche, la tecnologia e le arti creative. L’educazione architettonica è offerta nelle Università, nei Politecnici e nelle Accademie. L’educazione che conferisce il titolo di studio e permette l'esercizio della professione nel campo dell’architettura deve essere garantita a livello universitario con un curriculum centrato sull’architettura.

2. L’obiettivo fondamentale è quello dello sviluppo dell’architetto 'generalista' capace cioè di risolvere le potenziali contraddizioni tra le differenti richieste che danno forma alle esigenze ambientali della società e dell’individuo.

3. L’educazione in Architettura riguarda l’acquisizione delle seguenti capacità e conoscenze:

• La capacità di creare progetti architettonici che soddisfino sia i requisiti estetici che i requisiti tecnici e che intendano essere ambientalmente sostenibili;
• Una conoscenza adeguata della storia e delle teorie dell’architettura e delle arti sorelle, delle tecnologie e delle scienze umane;
• Una conoscenza delle belle arti in quanto influenzano la qualità del progetto architettonico;
• Una conoscenza adeguata del progetto urbano, urbanistico e delle capacità coinvolte nel processo progettuale;
• La comprensione delle relazioni tra le persone e gli edifici, tra gli edifici e l’ambiente e della necessità di relazionare edifici spazi intermedi e ambiente alla scala dei bisogni umani;
• Una conoscenza adeguata dei mezzi per ottenere progetti ambientalmente sostenibili;
• La comprensione della professione di architetto e del suo ruolo nella società, di cui debbono tener conto in particolare, nella formulazione di un programma che consideri i fattori sociali;
• La comprensione dei metodi di analisi e di formulazione del programma del progetto;
• La comprensione della progettazione strutturale, della costruzione e dei problemi di ingegneria associati al progetto dell’edificio;
• Una conoscenza adeguata dei problemi fisici, delle tecnologie e della funzione degli edifici in modo da dotarli al loro interno delle condizioni di benessere e di protezione dagli agenti atmosferici;
• Le abilità necessarie per rispondere alle richieste dei fruitori degli edifici all’interno dei limiti imposti dai costi e dai regolamenti edilizi;
• Una conoscenza adeguata della produzione industriale, delle organizzazioni, dei regolamenti e delle procedure coinvolte nella traduzione delle idee progettuali in edifici e nell’integrazione dei progetti nel piano generale.
• Una conoscenza adeguata dell’aspetto finanziario e organizzativo del progetto e del controllo dei costi.
(Direttiva 85/384/EEC della Commissione delle Comunità Europee)

4. Gli studenti di Architettura dovrebbero diventare criticamente consapevoli delle motivazioni politiche ed economiche che sono alla base del programma dei committenti e dei regolamenti edilizi, in modo da favorire la creazione di una struttura etica del processo decisionale all’interno dell’ambiente costruito. I giovani architetti dovrebbero essere incoraggiati ad assumersi delle responsabilità- in quanto professionisti- all’interno della società.

(continua)

estratto da: U.I.A. WORK PROGRAMME 'EDUCATION'- UIA/UNESCO CHARTER FOR ARCHITECTURAL EDUCATION

 

 
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