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            UN MONDO CON 
              DUE METABOLISMI 
               di William McDonough 
              traduzione di Franca Bossalino 
            Due elementi essenziali rendono possibile la nostra 
              esistenza: massa (Terra) ed energia (Sole) Niente entra o esce dal 
              sistema planetario eccetto il calore e, talvolta, alcune meteoriti. 
              Per il resto, il sistema è chiuso e i suoi elementi fondamentali 
              sono preziosi e finiti. Ciò che la natura ci ha messo a disposizione 
              è tutto quello che abbiamo. E qualunque cosa gli esseri umani 
              creino non viene eliminata. 
              Se i nostri sistemi continueranno a contaminare la massa biologica 
              della Terra e a buttare via materiali tecnici (come i metalli) o 
              a renderli inutilizzabili, in breve ci ritroveremo davvero a vivere 
              in un mondo di limiti, in cui la produzione e il consumo saranno 
              razionati e la Terra diventerà letteralmente una tomba. 
              Se gli esseri umani desiderano conservare l’attuale stato 
              di benessere, dovranno imparare a imitare il sistema dei flussi 
              di nutrienti e il metabolismo altamente efficace della natura - 
              dalla culla alla culla- in cui il concetto stesso di rifiuto non 
              esiste.  
              Eliminare il concetto di rifiuto significa 
              progettare tutto- prodotti, imballaggi, sistemi-fin dall’inizio 
              in base al principio che il rifiuto non esiste. 
              Significa che saranno le preziose sostanze nutritive contenute nei 
              materiali a modellare il progetto e a definirlo, che la sua forma 
              sarà determinata dall’evoluzione, non solo dalla funzione. 
              Siamo convinti che questa prospettiva sia decisamente più 
              valida rispetto a quella odierna. 
            … Ci sono due distinti metabolismi sul nostro 
              Pianeta. 
              Il primo è il metabolismo biologico o della biosfera, cioè 
              quello dei cicli della natura. 
              Il secondo è il metabolismo tecnico o della tecnosfera, cioè 
              quello dei cicli industriali, che comprende anche il prelievo di 
              materiali tecnici dai luoghi naturali. 
              Se progettati correttamente, tutti i prodotti e i materiali dell’industria 
              alimenteranno senza rischio entrambi i metabolismi. 
              I prodotti possono essere composti di materiali biodegradabili che 
              diventano cibo per i cicli biologici 
              –nutrienti biologici- o di materiali tecnici 
              –nutrienti tecnici- che rimangono all’interno 
              di cicli tecnici chiusi, circolando 
              continuamente come sostanze nutritive pregiate per l’industria. 
             
            Affinché questi due metabolismi rimangano 
              sani, mantengano il loro valore e si sviluppino con successo, bisogna 
              assolutamente evitare che si contaminino l’un l’altro. 
              Ciò che finisce nel metabolismo organico non deve contenere 
              agenti mutageni e cancerogeni, tossine non degradabili o altre sostanze 
              dannose per i sistemi naturali. (Alcuni materiali potenzialmente 
              inquinanti che potrebbero essere inquinanti per il metabolismo biologico, 
              potrebbero, invece, essere gestiti in tutta sicurezza dal metabolismo 
              tecnico.) 
              Analogamente, le sostanze nutritive biologiche non sono progettate 
              per essere date in pasto al metabolismo tecnico, poiché non 
              solo rappresenterebbero una perdita per la biosfera, ma ridurrebbero 
              la qualità dei materiali tecnici o ne renderebbero il recupero 
              e il riutilizzo più complicati.  
               
               
              estratto da: 
              W.McDonough, M.Braungart, Cradle to Cradle: Remaking the Way 
              We Make Things, North Point Press, 2002 
             
             
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